Cefali con il galleggiante
Il cefalo non è generalmente considerato un pesce di acqua dolce ma questo periodo è buono per pescarlo con canna fissa e galleggiante nei canali e nei fiumi che giungono al mare. Un'ottima posto di pesca è rappresentato dai piccoli corsi d'acqua che sfociano in spiaggia e che le mareggiate possono avere temporaneamente chiuso, ostruendone l'accesso al mare con la sabbia depositata. In questi casi è facile che dei branchi di cefali siano rimasti intrappolati nel corso d'acqua: la situazione è ottima per pescarli con una canna da punta la cui lunghezza dipende dal posto ma deve essere quella minima che ci consente di pescare. Infatti i cefali abboccano con diffidenza ed una canna più corta permette di reagire meglio con una pronta ferrata. Visto che l'acqua dovrebbe essere praticamente ferma a causa dell'ostruzione, la lenza deve essere leggera, composta da una serie di piccolissimi pallini distribuiti uniformemente e sorretta da un piccolo galleggiante affusolato. E' importante utilizzare un filo sottilissimo (0,08 o anche 0,06): infatti pescando in questa situazione ci è capitato di vedere aumentare considerevolmente il numero di abboccate semplicemente sostituendo un finale dello 0,10 con del nylon più sottile. Si può utilizzare come esca il bigattino, innescato su amo del 20. Ovviamente occurre pasturare all'inizio e durante l'azione di pesca utilizzando una confezione di pastura specifica per il cefalo al quale aggiungere qualche bigattino.

Passata in movimento
Il cavedano è uno dei pesci che continua ad abboccare nonostante il freddo e quindi la pesca a passata rappresenta una delle possibilità per chi intende pescare anche in questo mese. Oltre a quanto consigliato per la pesca a passata del cavedano in dicembre, una buona idea è dedicarsi alla passata in movimento in piccoli corsi d'acqua e canali cercando di catturare i cavedani uno alla volta in posizioni diverse. L'attrezzatura deve essere rigorosamente leggera per facilitare gli spostamenti: una canna fissa da 4 metri, galleggiante da 1 grammo o anche più piccolo, amo del 18, lenza dello 0,12 con finale dello 0,10.

Spinning al luccio
Nelle acque profonde dei laghi è il momento di pescare il luccio a spinning con cucchiaini ondulanti dalla barca, scegliendo di lanciare verso rive con insenature scoscese con erbe o rocce. Il recupero va effettuato dopo un breve primo affondamento, alternando l'azione di sollevamento a canna alta a quella di affondamento a canna bassa.

Trota al laghetto sportivo
In pieno inverno la pesca della trota nei laghetti sportivi rappresenta una valida opzione. Con il freddo una buona tecnica è la tremeralla sotto riva da praticare nelle zone con poco fondo con piombi affusolati di 3-4 grammi specifici per questo tipo di pesca. Il terminale va tenuto piuttosto corto (50 cm.) e occorre ritirare sul fondo con brevi scatti alternati a soste di qualche secondo, lavorando con il cimino della canna (che deve ballare) più che con il mulinello. L'innesco migliore è costituito da camole del miele sorrette da un pallino di polistirolo infilato nell'amo insieme alle esche. In questo modo il boccone rimane sollevato dal fondo e ben visibile alle trote.